Sono profondamente grata di avere quello che si chiama “pollice verde”. Per me è una cosa naturale: qualsiasi seme metto nella terra, cresce in una pianta. Osservare la loro capacità di adattarsi mi sorprende ogni volta. Dopo averle annaffiate, l’aria si riempie di un’energia nuova, un’atmosfera di serenità che mi rilassa e mi nutre. Forse è amore reciproco.
Questa stessa sensazione la ritrovo quando dipingo con i colori liquidi, lasciando che le macchie si asciughino da sole. Amo osservare come l’acqua prende forma a seconda dell’energia circostante. Più lascio andare il controllo, più il gioco diventa interessante e il risultato sorprendente.
Contemplando l’attesa, ogni colore diventa parte di una narrazione visiva.
La Libertà del Lasciar Andare
La contemplazione dell’attesa è diversa dalle aspettative. Attendere è un vivere il momento, un’apertura a ciò che può manifestarsi. L’aspettativa invece proietta nel futuro, creando spesso delusione e sofferenza. Quando lasci andare le aspettative, arriva la pace. È uno spazio interiore libero, dove emergono intuizioni e idee inaspettate.
L’Arte come Carpe Diem
Osservando le forme che emergono spontanee, mi accorgo che anche la mia vita segue un ritmo simile: eventi e opportunità arrivano naturalmente, senza ricerca ossessiva. Non è il risultato finale ciò che conta, ma l’essere presenti al processo, al fluire.
Con i colori liquidi lascio che le forme si creino da sole, diventando un canale attraverso cui l’energia prende corpo. Ogni forma che appare rappresenta un frammento di me e della vita, colto nell’attimo.
Non è il prodotto a definire l’opera, ma la gioia del processo: un istante di autenticità che si rivela nel silenzio dell’attesa.
Un invito all’ispirazione
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