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La magia sta nell’indefinito è un volto astratto, un gioco di forme e contrasti che allude alla figura di un volto senza delineare i dettagli con precisione. L’inchiostro nero si fonde con l’opacità dello smalto bianco creando un’immagine che emerge spontaneamente dalla tela, come se fosse il risultato di un incontro casuale tra i materiali. Questa tecnica permette al soggetto dell’opera di apparire e scomparire, offrendo allo spettatore la possibilità di cogliere momenti di riconoscimento alternati a momenti di misteriosa indecifrabilità. La magia dell’opera risiede proprio in questa indefinitezza, in cui la casualità mista al controllo si incontrano e si confondono, lasciando che sia l’immaginazione dello spettatore a completare il volto.
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